“Percorso di Consapevolezza” del Centro per gli Studi Criminologici presso la Casa Circondariale Nicandro Izzo di Viterbo
Si è appena concluso presso la Casa Circondariale Nicandro Izzo di Viterbo il primo itinerario formativo “Percorso di Consapevolezza” previsto dalla normativa meglio conosciuta come “Codice Rosso”.
La legge emanata nel 2019 e successivamente rafforzata nel 2023 si pone l’obiettivo di arginare il fenomeno dilagante dei maltrattamenti in famiglia e delle tragedie che ne possono conseguire.
Troppo spesso infatti, all’indomani dell’ennesima tragedia si attiva il consueto rituale che comincia con la ferma e unanime condanna e prosegue con la giusta indignazione di esperti e giornalisti, ma che dovrebbe attivare immediatamente iniziative più concrete per prevenire il fenomeno e che invece rimane a volte fine a sé stesso.
Il percorso proposto dal Gruppo dei volontari del Gavac e realizzato dal Centro Studi Criminologici di Viterbo di concerto con l’Area educativa del carcere, e dedicato ai soggetti condannati che scontano la pena, rappresenta una autentica novità nel panorama normativo, in quanto non si limita al giudizio e alla condanna di certi comportamenti ma cerca di individuare le cause che lo determinano per rimuoverle e scongiurarne la ripetizione.
Un team di professionisti del Centro Studi Criminologici con varie specializzazioni e specifiche competenze (giuridiche, psicologiche, terapeutiche, ecc.) hanno accompagnato un gruppo di detenuti che spontaneamente e volontariamente hanno aderito a questa nuova proposta trattamentale, per partecipare in prima persona ad una esperienza di indubbio valore pedagogico, i cui esiti potranno rivelarsi preziosi anche in futuro non solo per i destinatari ma soprattutto per la comunità.
Molte sono le strutture che, nel nostro Paese, forniscono assistenza psicologica e materiale alle vittime dei reati di violenza di genere. Pochissimi, invece, i centri che svolgono attività di rieducazione e prevenzione nei confronti dei soggetti maltrattanti nei reati di genere e contro la famiglia.
Fra questi, nella Regione Lazio ed a Viterbo, è molto attivo il Centro per gli Studi Criminologici di Viterbo che da quattro anni ha avviato il Corso di recupero “CODICE ROSSO”, per gli autori di questi particolari reati ed ha recentemente sottoscritto una convenzione con il Tribunale di Roma.
L’iniziativa intrapresa in collaborazione con il Gruppo dei volontari del Gavac è stato un primo tentativo di trasferire le dinamiche trattamentali e rieducative, già collaudate nei Corsi di recupero svolti per i soggetti liberi, nella struttura carceraria, coinvolgendo i detenuti in una concreta proposta di rieducazione non necessariamente legata alla loro vicenda detentiva ma certamente utile in prospettiva futura nella progettazione di percorsi risocializzanti.
Viterbo, 27.01.2025